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Claudio Moffa. it. IL LINCIAGGIO DI GHEDDAFI E L’ETICA TRIBALE DELL’OCCIDENTEClaudio Moffa «Non c'è guerra, rivoluzione, assassinio anarchico, o qualsiasi altro fatto che impressiona l'opinione pubblica che non sia utile per questi uomini; sono arpie che succhianoi loro guadagni da ogni nuova spesa forzosa e da ogni improvviso disturbo del credito pubblico. Per i finanzieri “che sanno, la spedizione di Jameson fu un colpomolto vantaggioso, come si può accertare da un confronto dei titoli tenuti..»John Atkinson Hobson, Imperialism: a Study¸1. Gheddafi e Antonio Cassese: un accostamento forse scomodo, ma simbolicamente rappresentativo della doppia morte del Diritto Internazionale. La morte di Gheddafi segna l’apoteosi del peggiore Occidente e della sua etica tribale: una “etica” criminale, usuraia e scristianizzata, alimentata dal mainstream mediatico e dai direttori di tutte le grandi testate internazionali “progressiste” e non. Watch Striptease Megavideo.

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Compte-rendu de la réunion du 22 décembre 2011 Compte-rendu de la réunion du 07 juillet 2011 Compte-rendu de la réunion de bureau du 04 avril 2011 (.). Issuu is a digital publishing platform that makes it simple to publish magazines, catalogs, newspapers, books, and more online. Easily share your publications and get. Claudio Moffa. ENRICO MATTEI, IL CORAGGIO E LA STORIA. CLICCA SULL'ICONA PER IL FORMATO NORMALE. con saggi di. Giuseppe Accorinti, Umberto Bartocci, Felice Di.

Prima di essere orribilmente linciato da un gruppo (% segue dopo la finestra su Sarkozy) SARKOZY, UNA CARRIERA ALL'OMBRA DELLE LOBBIES FRANCESE E AMERICANA. Watch The Alphabet Online Hoyts'>Watch The Alphabet Online Hoyts. UNA CARRIERA OCCULTATA DAI MASS MEDIA E DALL'ESTREMISMO ANTIAMERICANISTA IN RETEIL CASO SARKOZY: "Avevamo avuto Léon Blum e Mendès France Primi ministri, ma non si era mai avuto un Ebreo eletto a suffragio universale, è un grande successo! Watch Run Download.

E inoltre con Kouchner ministro degli affari esteri, cosa volete di più? Allora vado a chiedere al mio amico Kouchner: “Quand'è che riconoscerai Gerusalemme capitale di Israele?”" : così salutava la vittoria di Sarkozy alle elezioni presidenziali il vicepresidente dell'Associazione Francia Israele George Freche, un ex deputato espulso dal PS per certi suoi “eccessi” verbali.  Come documenta con riferimenti precisi a articoli di giornali francesi e altre fonti, Paul- Eric Blanrue, Sarkozy, Israel et les Juifs, Belgio 2. TUTTA LA CARRIERA DI SARKOZY SI SVILUPPA DAL 1. IN POI GRAZIE AI SUOI STRETTISSIMI LEGAMI CON LA COMUNITA' EBRAICA FRANCESE PRIMA E QUELLA AMERICANA POI. A Neuilly “il  giovane sindaco strinse molto presto dei legami con le famiglie influenti e celebri, di cui sollecitava i doni e che elogiavano le sue prese di posizioni coraggiose da lui esternate in occasione delle feste della comunità locale – Pesach, Purim, Kippur. Il legame tra i Loubavitch di Neuilly (la corrente messianica maggioritaria nella cittadina) e Nicolas Sarkozy è molto forte , avrebbe detto il capo della sinagoga locale David Zouai.

Il sindaco fa così il grande salto, e nel 1. Zouai  “gli regala una scultura  con le sette leggi di Noe' ricevute da Mose' e un libro di preghiere in francese  in ebraico risalente a Napoleone III ”, dicendogli: “ ve l'offro a condizione che voi diveniate un giorno presidente ”.

Così fu: e i media tacquero del passato di rabbi Sarkozy, anzi ne parlarono come di un nuovo De Gaulle, il presidente francese artefice della svolta di pace con la cruenta guerra di liberazione algerina. Professionalità del ceto giornalistico? Zero. LA VICENDA SARKOZY CI INSEGNA UN LEITMOTIV DELL'INFORMAZIONE SU ISRAELE E DINTORNI: le unità di notizia ci sono, ma nessuno le assembla e ne deduce - nel caso specifico - l'indubitabile quadro di un presidente francese legato mani e piedi a Israele. Il tentativo di Gheddafi di comprarlo finanziandone la campagna elettorale, non cambia questo dato di fatto, semmai dimostra con quanta intelligenza si è sempre mosso il leader libico per ostacolare il suo nemico di sempre, con "piccole" regalie - l'aiuto elettorale a Sarkozy - e con i grandi capitali della ricca Libia piazzati in Italia, in Africa e nel mondo. Ma torniamo al punto, e passiamo dai commenti e articoli alle immagini: AVETE MAI VISTO PUBBLICATA SU UN GIORNALE ITALIANO, LE FOTO QUI ALLEGATE? NO, nemmeno (anzi soprattutto) quando Sarkozy ha aggredito, assieme alla Libia, anche gli interessi nazionali italiani.

L'IMMAGINE NEGATIVA DI ISRAELE VA SEMPRE EVITATA, OCCULTATA Il presidente francese, onnipresente a tutte le cerimonie ebraiche, dal 1. Non c'è guerra, rivoluzione, assassinio anarchico, o qualsiasi.

Per i finanzieri “che sanno, la spedizione di Jameson fu un colpomolto vantaggioso, come si può accertare da un confronto dei titoli tenuti..»John Atkinson Hobson, Imperialism: a Study¸1. Gheddafi e Antonio Cassese: un accostamento forse scomodo, ma simbolicamente rappresentativo della doppia morte del Diritto Internazionale. La morte di Gheddafi segna l’apoteosi del peggiore Occidente e della sua etica tribale: una “etica” criminale, usuraia e scristianizzata, alimentata dal mainstream mediatico e dai direttori di tutte le grandi testate internazionali “progressiste” e non.

Prima di essere orribilmente linciato da un gruppo di ribelli- fantoccio (1) imbeccati dall’ “ultimo” e risolutivo bombardamento NATO del convoglio in fuga da Sirte, Gheddafi è stato linciato giorno dopo giorno dai mass media che hanno condotto per mesi una accurata campagna di disinformazione e destabilizzazione della Jamahiriya libica: nessuno è sfuggito a questa regola, nemmeno la stampa pro- Berlusconi, artefice dell’accordo del 2. Gheddafi a Roma appena un anno fa. Non basta certo la pubblicazione di un articolo postmortem sull’ “onore delle armi” alla Guida, o un “cosiddetti ribelli” colto al pur migliore TG 1, o la distribuzione da parte de il Giornale del Libro Verde di Gheddafi – l’estate scorsa - a rendere questo fronte migliore dell’altro. La specifica contraddizione, plateale e primaria, di tutta la stampa di centrodestra non è solo quella pur sussistente del “tradimento”, ma alla radice, da un punto di vista fattuale e logico, il non aver mai ragionato e fatto ragionare i lettori – già bombardati dal veleno fallaciano profuso per anni dall’ala antislamica- per- principio del suo giornalismo – in termini di garantismo giuridico- internazionalista. Sacrosanta la protesta contro i difetti e le parzialità del sistema giudiziario italiano, e verità incontrovertibile la spudorata “attenzione” di certi PM contro il premier: autolesionista e schizofrenico il silenzio sui “difetti” del sistema giudiziario ONU sul piano delle relazioni internazionali, mai rotto nemmeno per contrastare intelligentemente la concorrenza quotidiana e a tutto campo (oltre cioè lo specifico capitolo Gheddafi) del Presidente Napolitano. La guerra di Libia – dalla rapina dei beni statali alla delega del comando militare a una organizzazione di parte; dalla no- fly- zone in difesa di una rivolta armata, ai bombardamenti NATO sulle popolazioni civili (2)- non ha avuto nemmeno un barlume di legittimità: è stata un atto di banditismo internazionale malcelato dal silenzio omertoso della stragrande maggioranza dei giuristi internazionalisti, e di cui si deve essere probabilmente accorto anche Antonio Cassese, in punto di sua morte avvenuta poche ore dopo la diffusione planetaria del video- horror della Sirte.

Né possono oggi – a assassinio compiuto - farsi vanto di “proteste” e puntualizzazioni fittizie, Ban Ki Moon e la Corte Penale Internazionale: al primo Gheddafi aveva ripetutamente richiesto una commissione di inchiesta per verificare la situazione sul terreno: la risposta fu il silenzio (3) . La seconda (denunciata da Gheddafi nel 2. Africa: sostanziale inazione di fronte alle stragi degli invasori tutsi di Paul Kagame ai danni di centinaia di migliaia di Hutu e alleati “etnici” del Congo orientale; e dall’altra parte, il mandato di cattura per Al Bashir, per una guerra civile nel Darfur sostenuta da Israele) è stata attiva solo nel richiedere un altro mandato di cattura internazionale contro il leader libico, già nel giugno scorso, e sulla base dei “de relata” mediatici (4): pazzesco, i magistrati della giustizia internazionale che rinunciano a una indagine cognitiva autonoma e si affidano alle patacche del New York Times, dell’Economist e di Al Jazira (5). Il segno sionista della guerra di Libia, dal colpo di mano Sarkozy al linciaggio di Gheddafi.